Leggendo Leopardi viene spontaneo interrogarsi su quei luoghi da lui vissuti con
sentimenti contrastanti, una sorta di affetto e insieme la voglia di evadere. Ma per il poeta
non si trattava di un semplice amore e odio, bensì di un attaccamento a quel borgo così
statico e la voglia insopprimibile di conoscere altro mondo.
Per chi ama i suoi scritti è un appuntamento ineludibile la visita a Recanati e alla casa
avita del poeta, che sorge maestosa ma non invadente e ben inserita al centro del borgo.
Una visita che aiuta a inquadrare le ambizioni, le delusioni e le passioni nate tra quelle
mura all’interno di una famiglia colta e benestante ma oppressiva.
La cittadina sorge poco distante da Macerata sulla cima quasi piatta di un colle da cui è
possibile vedere il mare, il monte Conero, le cime degli Appennini e nelle giornate limpide
le coste della Croazia. Un panorama mozzafiato. I Piceni furono tra i primi abitanti del
luogo e successivamente i Romani fondarono la città di Helvia Recina o Ricina, da cui nel
406 la popolazione si trasferì nelle alture per sfuggire alle invasioni barbariche, dando vita
alla nuova Recinetum, cioè la città derivata dall’antica Recina.
Recanati è sede del Centro Nazionale di studi Leopardiani, istituito nel 1937 nel centenario
della scomparsa con lo scopo di promuovere incontri convegni e seminari a livello
internazionale per incentivare nuove ricerche e nuovi studi su Giacomo Leopardi.
Le ragioni per una visita a Recanati che rivesta interesse dal punto di vista turistico e
culturale sono molteplici. La Torre del Borgo coronata da merlature ghibelline con i suoi
36 metri di altezza regala una magnifica vista sul panorama che circonda la città. La Villa
Colloredo Mels è sede del ricchissimo Museo Civico suddiviso nelle sezioni Leopardiana,
Medievale, Rinascimentale, Archeologica, Storica e Moderna. Esiste anche un Museo
Beniamino Gigli, nativo di Recanati, considerato uno dei più grandi tenori del Novecento.
In una cittadina così incline alla poesia e alla musica è nato nel 1990 il Premio Città di
Recanati, chiamato poi Musicultura, rassegna della musica d’autore.
Ma senza dubbio l’attrazione più attraente del luogo è costituita dalla visita alla Casa di
Leopardi che si trova nella parte meridionale del centro.
L’edificio del 1750 riunì una serie di vecchie abitazioni della famiglia in un unico blocco ed
è tuttora abitato dagli eredi del poeta che ne occupano i piani superiori. Il palazzo si
affaccia sulla Piazzetta del Sabato del Villaggio. La parte prospiciente è neoclassica.
Salendo lo scalone d’entrata, al primo piano si arriva nella ricchissima biblioteca di oltre
ventimila volumi, in cui il poeta trascorse gli anni di studio matto e disperatissimo.
Le stanze della famiglia aperte al pubblico sono lo studio di Giacomo, la biblioteca, il
salone azzurro, l’ingresso privato al piano nobile e quadreria, la saletta degli specchi con
la collezione numismatica del Conte Monaldo, la galleria, la sala di rappresentanza con
numerosi dipinti ed oggetti della famiglia, dove veniva allestito il teatrino in cui i giovani di
famiglia mettevano in scena recite teatrali. Si esce poi nel piccolo giardino interno e
passando sotto due archi e salendo una scaletta a chiocciola si arriva alle stanze da letto
dei giovani Leopardi. A poca distanza si distingue il Monte Tabor, il celebre Colle
dell’Infinito. Al piano terra, sfruttando locali un tempo adibiti a magazzini, è stata realizzata
l’area museale, una raccolta di documenti, arredi, abbigliamento e opere prime ordinate in
un percorso cronotematico, per cui seguendo l’itinerario si potrà avere una visione
complessiva della vita di Giacomo e dei suoi congiunti, dei suoi rapporti con la filosofia e la
religione.
Tutti i mobili sono d’epoca e tutto è ben conservato e ricco di atmosfera come se la vita si
fosse fermata ai tempi del poeta.
Nel palazzo Giacomo trascorse l’infanzia e la prima giovinezza. Questi luoghi in qualche
modo hanno permeato la sua crescita e influenzato la sua imponente produzione
letteraria. È emozionante vedere i suoi manoscritti, assaporare l’atmosfera della sua casa
natale e rivivere la sua infanzia e lo studio disperato.
E’ questa la ragione per cui Recanati, oltre che essere interessante meta turistica, diventa
un luogo di congiunzione con il poeta, con la sua vita e con le sue opere.