Un castello in pianura
Di solito i castelli sorgono arroccati su alture, su rocce impervie, su colline. Nelle Marche
ce n’è uno che sorge nel bel mezzo della pianura del Chienti: è il Castello della Rancia che
si trova a 7 chilometri dalla città di Tolentino.
Questa sua posizione è dovuta al fatto che nacque come fattoria fortificata perché i
monaci cistercensi dell’Abbazia di Fiastra avevano bisogno di custodire le derrate agricole
e di difenderle dai possibili assalti di predatori.
Il nome si dice derivi dal termine grancia, ovvero granaio o dal termine di derivazione
latina granica, parola con cui i monaci chiamavano tali fattorie.
Le vicissitudini del Castello nel corso dei secoli sono state varie e nelle diverse epoche ha
avuto più utilizzi. Fu adattato a fortezza vera e propria solo nel XIV secolo, per volontà di
Rodolfo II da Varano che lo riteneva utile dal punto di vista strategico militare.
Dal 1581 venne gestito dei gesuiti che lo adibirono anche a ostello per i pellegrini. Nel
1782 il Papa Pio VI vi fece costruire un lussureggiante giardino, ora purtroppo perso, e
successivamente concesse la proprietà del Castello e quella dell’Abbazia di Fiastra ai
marchesi Bandini. Nel 1815 fu scenario di una cruenta battaglia che vide soccombere
Gioacchino Murat agli austriaci.
E’ relativamente recente (1974) il passaggio di proprietà al Comune di Tolentino, che ne ha
poi affidato la gestione alla Meridiana Cooperativa Sociale.
L’edificio ha forma quadrangolare e la cinta merlata è rafforzata da tre torri angolari.
Il mastio, la torre principale, si sviluppa su quattro piani ed è alto 30 metri. Il suo interrato
fu adibito a prigione. Il cortile dà accesso a una cappella barocca eretta dai gesuiti. Una
leggenda narra che esisterebbe una galleria segreta che dovrebbe congiungere il castello
alla Basilica di San Nicola, al centro di Tolentino.
Non sono stati conservati arredi interni, ma oggi gli interni vengono arricchiti da varie
mostre e manifestazioni artistiche. Gli eventi proposti in questa cornice sono molteplici, da
quelli musicali a quelli culturali, a quelli dedicati ai più piccini come il Natale al Castello
della Rancia o la rievocazione storica della Battaglia di Tolentino che si ripete ogni tre anni
e la prossima è prevista per la primavera del 2021.
Il Castello è sede permanente del Museo Civico Aristide Gentiloni Silverj, archeologo delle
zone della pianura del Chienti e dell’Esposizione della Compagnia Teatrale della Rancia,
una carrellata di oltre trent’anni sui lavori di scenografia, sartoria e preparazione degli
spettacoli di questa importante realtà teatrale.
Dal 1961 vengono organizzati nei saloni del Castello la Biennale internazionale
dell’Umorismo nell’Arte e il Museo della Caricatura, interessanti rassegne che il critico
Federico Zeri ha illustrato con queste parole: «La vera caricatura, il grande umorismo,
nascono dall’intelligenza, dall’eleganza mentale, da una grande sensibilità, dal genio.
L’umorismo è una forma essenziale dell’arte, e i grandi Maestri nelle arti figurative, sono
stati spesso anche grandi Umoristi…….Il grande merito della città di Tolentino è proprio
quello di avere avviato, attraverso la Biennale dell’Umorismo e il Museo della Caricatura
un esemplare cammino storico e critico, indirizzato alla conoscenza e alla valorizzazione
di questo non trascurabile genere dell’arte italiana e internazionale nella stessa vita
dell’Uomo l’umorismo è qualcosa di decisivo, di fondamentale».
Carla Virili
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