“La Santa Casa di Loreto è il primo Santuario di portata internazionale dedicato alla Vergine e vero cuore mariano della cristianità”. Sono parole di Giovanni Paolo II, che – al di là del contenuto spirituale – bene danno la portata del più importante luogo di devozione delle Marche e al tempo stesso maggiore meta di pellegrinaggio e turismo della regione.
LA storia – almeno quella tradizionale – è nota: la casa natale di Maria di Nazareth, sul finire del ‘200, fu traslata dall’attuale Palestina, prima in Dalmazia e infine a Loreto. Traslata “per ministero angelico”, recita letteralmente la documentazione dell’epoca.
La documentazione dell’epoca, però, più pragmaticamente, attesta anche il finanziamento dell’operazione da parte della famiglia Angeli Comneno.
Ecco, qui vorremmo porre una piccola riflessione: in questi anni di sgraziati diverbi tra opposte fazioni di innocentisti/colpevolisti, juventini/interisti, complottisti/debunker (la lista è infinita), per molta della storia che riguarda la religione cattolica in Italia il mistero, l’aspetto “tenuto nascosto ai più”, semplicemente è cosa nota, accettata e/o affermata anche dalla Chiesa stessa.
Per la Santa casa di Loreto non mi dilungo sulla tradizione, rilevando invece come lo svolgimento dei fatti storici sia semplicemente poco noto ai più, ma al tempo stesso reso pubblico da più parti: dal sito web stesso della Santa casa, a libri o siti di storia che di “alternativo” non hanno nulla.
I fatti: il trasporto della Santa Casa in Italia venne finanziato dagli Angeli Comneno (nome che genera la confusione tra storia e leggenda), famiglia di nobili bizantini, imparentati, nella loro storia, con 6 imperatori di Costantinopoli e maestri templari (uno su tutti, Amaury dei De La Roche, maestro di Francia dal 1265 al 1274:) Le date sono interessanti nel nostro caso. Infatti, prossimi alla riconquista di quasi tutta la Terrasanta da parte del sultano Baibars, nel 1291, le pareti in muratura della casa della Madonna furono trasportate, prima a Tersatto, nell’odierna Croazia, e poi, 3 anni dopo, nel territorio di Loreto.
Oggi appare certa l’ipotesi secondo cui le pietre della Santa Casa sono state trasportate a Loreto su nave, per iniziativa della nobile famiglia Angeli, che regnava sull’Epiro: secondo un documento del settembre 1294, Niceforo Angeli, despota dell’Epiro, diede come dote per la figlia Ithamar (data in sposa a Filippo di Taranto, quartogenito di Carlo II d’Angiò, re di Napoli) beni tra i quali troviamo “le sante pietre portate via dalla Casa della Nostra Signora la Vergine Madre di Dio”.
La parte tecnica e logistica dell’operazione, come ricorda Enzo Valentini, fu affidata ai cavalieri del Tempio, “gli unici che all’epoca avevano una struttura organizzativa in grado di smontare pietra per pietra il piccolo edificio, trasportarlo in sicurezza in Italia sulle proprie navi e rimontarlo all’arrivo. Inoltre Nazareth si trovava a pochi chilometri di distanza da Athlit (Castel Pellegrino), imprendibile fortezza templare sulla costa in cui potevano trovarsi sia gli uomini che i mezzi necessari per l’operazione”.
La morale? Si, furono gli Angeli a trasportare la Santa Casa, ma via mare, su navi e non su angeliche ali. Se conoscete più gente che crede ciecamente alla versione tradizionale, consigliategli di leggere di più (che non fa mai male). Senza nulla togliere all’aspetto religioso.
Leggiamo! Ne beneficia la mente e lo spirito (e nutre l’anima).
Massimiliano Giorgi
Nella foto: Trasporto della Santa Casa di Loreto – Giambattista Tiepolo – Gallerie dell’Accademia, Venezia