Qualche volta penso che una delle strade più belle da percorrere nelle Marche, e ce ne sono davvero tante, è la strada provinciale che parte da Filottrano e giunge fino a Macerata. Qui il paesaggio, aperto, intervallato da corsi d’acqua , tra uliveti e querce secolari dà la vera dimensione della paciosità marchigiana, della bonarietà che viene dall’abbondanza di madre natura, ma ricorda anche l’infinito di Giacomo e l’eterno.
A metà strada, a circa 7/8 km da Macerata , consiglio una sosta al Convento di Forano , costruito tra il XII e il XIII secolo da monaci benedettini. Intorno al 1215 sembra sia venuto San Francesco e vi è anche una porta rimasta con l’epigrafe in latino, a testimonianza del suo passaggio.
Ora la Chiesa è in restauro ma ugualmente visitabile, qualora fosse chiusa poco male, ci sono da ammirare gli affreschi esterni, attribuibili, forse, a Giambono di Corrado da Ragusa , realizzati intorno al 1430 circa, Siamo nel primo Rinascimento quindi.
E’una sensazione strana quella che affiora quando si ammira da vicino questo affresco , fra lesene ed architetture varie, compare la Vergine e in alto il Cristo, sopra la porta ove passò il santo e sul cui portale è scritto ” HAEC EST ILLA PRISCA JANUA DUM HIC ADFUIT S. FRANCISCUS”
I viandanti, come noi tutti, dovrebbero qualche volta fare una sosta in questi luoghi, forse per ritrovare quel cristianesimo perduto nel corso dei secoli, e cercare di dare un senso al sacro che alberga in ogni essere umano e che spesso si nega con forza, se non con fastidio.