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Arte e Cultura

Otto nuove sale al secondo piano del Palazzo Ducale di Urbino. per noi abituati, che una volta all’anno andavamo a farci un giro per ricordarci di un quadro o un altro che la volta prima non avevamo notato o guardato appena, è davvero una bella notizia: ci siamo sempre fermati al primo di piano,  ad ammirare la sala della Jole o quel letto a baldacchino decisamente pesante ma del tutto consono all’epoca di riferimento. A Urbino il Palazzo Ducale è opera sempre viva, in continuo fermento. L’eredità di Federico condottiere è in mano a persone esperte, ma anche piene di passione.
Le  nuove sale contengono il lascito dello scrittore Paolo Volponi, meraviglioso autore de ” La strada per Roma” , in cui racconta  l’Italia torbida e innocente degli anni che segnano il trapasso dal dopoguerra al miracolo economico, e si tratta di opere come  ”David con la testa di Golia” di Guido Reni; ”San Sebastiano” del Guercino; ”Loth e le figlie” di Battistello Caracciolo; ”il Sacrificio d’Isacco” di Mattia Preti; ”l’Elemosina di S. Elisabetta” di Bartolomeo Schedoni; la ”Disputa tra filosofi” di Salvator Rosa; ”Origene” di Jusepe de Ribera; ”David con la testa di Golia” di Orazio Gentileschi. Capolavori valutati circa  2.100.000,00 euro. E anche quadri  di autori come Federico Barocci o Simone Cantarini prestati dalla Pinacoteca di Brera (parte del programma ministeriale «Ritorno a casa»), e altre le opere in comodato della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, ceramiche comprese.
Vale la pena di rinnovare una gita allora, e con l’occasione ritornare a dare uno sguardo alla mia opera preferita: ” La flagellazione” di Piero della Francesca

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